Id Le beatitudini delle compagnie teatrali 2011
Contenuto
Il discorso della montagna... al rovescio
Keywords
teatro, compagnia, provocazione, alternativa


LE BEATITUDINI DELLE COMPAGNIE TEATRALI

il discorso della montagna... al contrario
 
Beate le compagnie che hanno un amico commercialista,
perché risparmieranno sui costi dell'amministrazione.
 
Beate le compagnie rimaste fuori dai circuiti istituzionali,
perché rischieranno meno di perdere l'entusiasmo per il loro lavoro.
 
Beate le compagnie che condividono le idee tra di loro,
perché forse riusciranno a realizzarle.
 
Beate le compagnie che non ricevono finanziamenti pubblici,
perché non dimenticheranno da dove vengono e dove vogliono andare,
e non saranno complici degli attuali poteri forti.
 
Beate le compagnie che non hanno una sede propria,
perché non smetteranno di impegnarsi per trovare nuovi canali.
 
Beate le compagnie che hanno poco pubblico agli spettacoli,
perché continueranno ad interrogarsi su che cosa fare e come farlo.
 
Beate le compagnie ignorate dalla stampa,
perché non si parlerà di loro accanto alla pubblicità di McDonald.
 
Beate le compagnie che non hanno critici che scrivono di loro,
perché non perderanno tempo a leggere articoli inutili per tutti.
 
Beate le compagnie costrette a fare lavoretti qua e là,
perché non dimenticheranno la fortuna che hanno ad avere una passione.
 
Beate le compagnie che non occupano poltrone importanti,
perché il nuovo le coglierà in piedi pronte a partire.
 
Beate le compagnie che devono farsi da sole la grafica delle locandine,
perché saranno obbligate a pensare per il pubblico e non lo delegheranno.
 
Beate le compagnie che non hanno un ufficio stampa,
perché non si dimenticheranno di telefonare agli amici.
 
Beate le compagnie che recitano in teatri piccoli oppure in spazi non convenzionali,
perché porteranno la cultura nei luoghi trascurati dal sistema.
 
Beate le compagnie che si scaricano da sole le scenografie dal furgone,
perché non si devono atteggiare ad artisti: lo sono.
 
Beate tutte le compagnie ignorate, sottovalutate, disprezzate
perché non smetteranno di provare e di sbagliare
ridisegnando ogni giorno i confini della cultura.